Tenuto conto della crescente offerta di strumenti didattici digitali,
destinati soprattutto alla formazione primaria, e delle opportunità
di reperimento delle informazioni legate all'uso del World Wide
Web, occorre chiedersi a quale livello siano giunti il processo
di adeguamento tecnologico delle scuole italiane e il percorso
di aggiornamento dei docenti che vi operano.

Il collegamento a Internet delle Scuole italiane all'inizio del
1998.
Il Ministero della Pubblica Istruzione (www.istruzione.it) ha
recentemente pubblicato il primo rapporto di monitoraggio del
Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche (pstd), iniziato
nel 1997 con due intenti fondamentali: finanziare l'acquisto di
unità operative multimediali per favorire l'aggiornamento
dei docenti, coinvolti in corsi di formazione (progetto 1A), e
garantire l'acquisto di hardware e software da utilizzare nei
processi didattici (progetto 1B).
I dati presentati sono relativi all'aprile 1998 e parlano di più
di 7.000 scuole inserite nel programma (5320-1A, 1898-1B), con
una consistente prevalenza di quelle del ciclo elementare; il
numero degli insegnanti coinvolti nella formazione supera quota
100.000, mentre sarebbero 280.000 quelli impegnati nell'uso della
multimedialità in classe. La "prima alfabetizzazione"
dei docenti risulta in genere gestita dei colleghi d'istituto
(42%), seguiti da quelli di altre scuole (32%), e solo per il
26% da esperti di organizzazioni esterne o delle ditte che forniscono
le attrezzature. Le scuole coinvolte nel progetto 1B hanno acquistato
nel corso del 1997 7245 PC multimediali (una media di 3,8 a istituto)
e 853 scanner; ma, all'inizio del 1998, solo il 22,6% di esse
risultava collegato a Internet, percentuale che sale per il progetto
1A al 39,4% (in entrambi i casi prevalgono le secondarie superiori).
Si tratta di dati interessanti che illustrano i primi passi di
un processo ancora lungo (sono 300 i miliardi stanziati per il
1998, contro i 160 spesi nel 1997), la cui reale influenza sulla
trasformazione dei modelli didattici potrà essere valutata
solo tra qualche anno.
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